Oggi abbiamo avuto l'occasione di partecipare al
webinar organizzato dallo
European Crowdfunding Network (
ECN) della serie
#CrowdTuesday intitolato
"Equity crowdfunding models explained". L'
ospite dell'incontro era il Dott.
Lasse Mäkelä,
co-fondatore e amministratore delegato di
Invesdor, una piattaforma di equity crowdfunding finlandese. La moderatrice era la Dott.ssa
Irene Tordera,
Marketing Manager, dell'ECN.
Dopo una breve introduzione sull'ECN e sulle tematiche che sarebbero state trattate, il webinar è subito entrato nel vivo. La Dott.ssa Tordera ha iniziato a porre varie domande al Dott. Mäkelä, che si è mostrato estremamente disponibile.
Tematica 1. Il primo argomento del seminario online ha riguardato la
valutazione delle aziende che andranno ad offrire i propri titoli azionari tramite
equity crowdfunding. Il Dott. Mäkelä ha sottolineato come sia
più semplice determinare il Frim Value di una società che possiede già un record storico di profitti, rispetto al caso in cui essi non sono stati ancora realizzati. In ogni caso, spesso una buona stima per stabilire il valore di un'azienda può essere ottenuta andando a calcolare le presunte vendite che potrebbero essere realizzate nel corso degli anni. Per quanto attiene alla valutazione delle aziende, un valore aggiunto, per società e investitori, offerto dalla piattaforma Invesdor è quello di poter attingere ad un database che contiene informazioni relative a oltre 170 aziende, il che consente di avere molti dati comparabili e, quindi, migliori stime di valore.
Tematica 2. Si è poi passati ad analizzare il
processo di investimento. Il Dott. Mäkelä ha precisato che su Invesdor
tutto l'investimento viene fatto tramite una procedura interamente
online. In estrema sintesi, l'investitore accede al sito, individua la società da finanziare e, infine, deve solo indicare il metodo di pagamento per l'acquisto delle azioni. A quel punto il suo
denaro finisce all'interno di un conto corrente vincolato gestito da un istituto di credito (ad esempio una banca) e sarà erogato alla fine della campagna alla società target (ossia all'azienda che ha offerto azioni tramite equity crowdfunding) - un
processo identico a quanto avviene in Italia. L'investitore diventerà così, a tutti gli effetti, socio di capitale dell'azienda target. Il Dott. Mäkelä ha evidenziato l'importanza della
disclosure, ossia la
divulgazione di informazioni, da parte della società finanziata, soprattutto alla fine della campagna. In tal senso Invesdor pone
particolare attenzione all'informativa che la società target deve fornire ai suoi investitori. A oggi si limita ad incoraggiare la redazione di report almeno due volte l'anno, ma - in futuro - prevede di rendere tale attività obbligatoria (anche perché Investor sta lavorando alla creazione di strumenti digitali per facilitare la
disclosure tra aziende e soci). Va infatti sottolineato che essere trasparenti, dare un'informativa completa e tenere sempre aggiornati i propri azionisti rappresenta un vantaggio competitivo per le imprese e per il futuro del loro business. Ad esempio potrebbe essere particolarmente raccomandato dare comunicazione ai propri azionisti, nel corso del tempo, dei motivi che hanno portato o non hanno consentito di raggiungere le vendite preventivate nel corso della campagna di crowdfunding.
Tematica 3. In seguito la Dott.ssa Tordera ha domandato al Dott. Mäkelä quali fossero i modelli di equity crowdfunding attualmente disponibili sul mercato. Sulla base dell'esperienza europea - a detta del Dott. Mäkelä - sono individuabili tre principali forme di equity crowdfunding:
- "Direct ownership della società": si tratta di un investimento diretto, così come avviene tramite Invesdor oppure in Italia, che rende l'equity crowdfunding simile ad un investimento in borsa;
- "Nominee structures": è un modello tipico del Regno Unito, dove il singolo investitore, tramite un portale di equity crowdfunding, investe in una cosiddetta "nominee entity" e la piattaforma su cui avviene tale investimento diventa l'interlocutore con la società finanziata per conto di tutto il "crowd", ossia la "folla", che ha finanziato la campagna;
- "Società veicolo": si costituisce una società veicolo che raccoglie i capitali tramite la campagna di equity crowdfunding ed è una forma utilizzata soprattutto in Francia e Svezia.
Ognuno di questi modelli comporta diritti e oneri diversi per finanziatori ed emittenti. Ad esempio, per quanto attiene al
diritto di voto va detto che spesso è legato alla decisione della società in merito alla
tipologia di azioni da offrire tramite una campagna equity crowdfunding.
Tematica 4. Prima di concedere la parola al pubblico, è stato chiesto all'ospite chi sono i
soggetti che possono investire su Invesdor. Il Dott. Mäkelä, prima di tutto, ha voluto ricordare che Invesdor è un portale
sottoposto alla vigilanza dalla Finnish Financial Supervisory Authority (l'equivalente della Consob italiana) e che
possiede una licenza MiFID - essenziale per poter svolgere questo tipo di attività in Finlandia - grazie alla quale Invesdor può operare anche in tutta Europa. Tuttavia, alla luce delle differenti realtà locali dei vari Stati europei, Invesdor ha deciso di concedere la possibilità di ricorrere all'
equity crowdfunding solo a società provenienti dalla Finlandia, dalla Svezia, dalla Norvegia, dalla Danimarca e dal Regno Unito. Al contrario
gli investitori possono provenire da qualsiasi Paese, l'importante è che attestino a Invesdor di operare in linea con la normativa del loro Stato di provenienza.
Tematica 5. Alla fine del webinar è stato possibile rivolgere delle domande al Dott. Mäkelä. La nostra ha riguardato la
gestione degli ordini di acquisto delle azioni su Invesdor. In sostanza la scelta di optare - come avviene in Italia - sulla
creazione di un conto corrente bancario vincolato sul quale depositare le somme raccolte è legata alle disposizioni contenute nella Direttiva MiFID. In particolare Invesdor ha adottato questa opzione non essendo configurata come un istituto creditizio, ma - unicamente - come una società di gestione di una piattaforma di equity crowdfunding con una licenza MiFID. In altre parole, riportando il caso di Invesdor in Italia, potremmo essere di fronte ad un'azienda da iscriversi nella Sezione Ordinaria del
Registro dei gestori dei portali di equity crowdfunding tenuto dalla Consob - ossia in quella dedicata ai gestori
"autorizzati" e non a quelli
"di diritto". Tuttavia, alcuni potrebbero - invece - preferire una lettura diversa e, dunque, annoverare una società del tipo di Invesdor nella Sezione Straordinaria del Registro, in quanto Invesdor, in effetti, possiede una licenza MiFID - caratteristica che la differenza dai portali di equity crowdfunding italiani iscritti nella Sezione Ordinaria del Registro, a cui - al contrario - vengono concesse delle esenzioni rispetto alla direttiva MiFID. A nostro parare, però, sebbene Invesdor possegga una licenza MiFID, per il tipo di attività che svolge, sarebbe più opportuno paragonarla ai gestori di piattaforme di equity crowdfunding iscritti nella Sezione Ordinaria del Registro.
In conclusione possiamo dire che il webinar è stato particolarmente utile ed interessante, anche se ha evidenziato un
limite alla creazione di un "mercato unico" europeo/mondiale del crowdfunding: l'
assenza di un chiaro modus operandi a livello normativo (
e talvolta anche pratico) dell'equity crowdfunding. Questo si riflette - come dimostra il caso Invesdor - in una preferenza ad operare all'interno di mercati conosciuti o, più facilmente, conoscibili. In tal senso solo l'intervento delle autorità sovranazionali può porre rimedio e indicare un impianto tecnico e legislativo più chiaro e che dia delle linee guida univoche per l'equity crowdfunding, così come per tutti gli altri
modelli. Sicuramente le occasioni di incontro come questi webinar sono estremamente importanti e pertanto vi invitiamo a partecipare al prossimo seminario online che si terrà martedì 15 marzo e tratterà
"How do retail investors use crowdfunding? Differences to Venture Capital and Business Angel" e sarà tenuto dall'esperto Dario Mazzella di Meta Group.