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La proposta di AssoFintech per rilanciare gli investimenti su start-up e PMI innovative


Agevolazioni fiscali per investimenti a lungo termine in economia reale

AssoFintech, l'associazione che riunisce i rappresentanti dell'ecosistema italiano dei settori fintech e insurtech - a cui anche noi di Crowdfunding Cloud siamo associatiha inoltrato un documento ai partiti di governo in cui si chiede che vengano promosse iniziative utili favorire la canalizzazione verso il venture capital del risparmio privato.

Il testo della Proposta di AssoFintech per agevolazioni fiscali per investimenti a lungo termine in economia reale è formulato come proposta di legge e, in particolare, si fa riferimento al private banking, che è punto di riferimento per una classe di investitori privati in grado di investire in asset illiquidi, per dimensione del patrimonio e per tipo di approccio al rischio.

In sintesi, l'incentivo proposto da Assofintech è rappresentato da un regime di esenzione fiscale per i redditi diversi e per i redditi di capitale percepiti da persone fisiche residenti in Italia prodotti dagli ELTIF (European Long-Term Investment Funds), a condizione che quei fondi prevedano nel proprio regolamento l'obbligo di investire almeno il 5% delle somme raccolte in OICR che investano prevalentemente in start-up innovative e/o in PMI innovative.

Ai fini dell'ottenimento dell'agevolazione fiscale in questione, dovrebbe essere stabilito, sulle somme versate, un vincolo temporale di 5 anni e un limite individuale pari a 150 mila Euro annui e 750 mila Euro complessivi in 5 anni.

Per quanto riguarda il nodo delle coperture della nuova agevolazione fiscale si stima un minore gettito per il bilancio dello Stato pari a 160 milioni di Euro, in 5 anni. Una cifra più bassa di quella di 250 milioni di Euro che aveva stimato il MEF in sede di relazione tecnica allegata al Bilancio 2018 in relazione al minore gettito derivante dall'introduzione dei PIR, sempre in 5 anni.

Commentando l'iniziativa, Fabio Brambilla, presidente di AssoFintech, ha detto a Milano Finanza: «Si tratta di una rara opportunità per rilanciare gli investimenti su start-up e PMI innovative, un ambito dove l'Italia sta scontando enormi ritardi a causa di difficoltà di reperimento capitali rispetto a tutti gli altri Paesi dove il venture capital è molto più sviluppato».

Per completezza, gli interessati possono:

Proposta di AssoFintech per agevolazioni fiscali per investimenti a lungo termine in economia reale

Premesso

Che i commi da 88 al 114 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016) hanno introdotto agevolazioni fiscali volte a incoraggiare investimenti a lungo termine nelle imprese e specialmente nelle piccole e medie imprese, attraverso investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR). Tali agevolazioni stabiliscono un regime di esenzione fiscale per i redditi diversi e per i redditi di capitale percepiti da persone fisiche residenti in Italia, al di fuori dell'esercizio di impresa, derivanti dai PIR a condizione che li stessi rispettino dei vincoli di investimento sulle somme ricevute.

Che la normativa appena richiamata ha sortito effetti positivi con risultati ben stati ben oltre le aspettative. Alla fine del 2017 erano attivi 64 fondi PIR compliant per una raccolta complessiva di 10,9 miliardi di Euro (l'11% di tutta la raccolta complessiva dell'industria del risparmio gestito nel
2017) rispetto alle iniziali stime del Governo, pari a 2 miliardi. Ciò nonostante le ricadute sull'economia reale, in particolare sulle PMI, sono state del tutto marginali dal momento che, le somme raccolte dai PIR nel 2017 sono state quasi esclusivamente investire in società quotate presso la Borsa di Milano, favorendo prevalentemente il rialzo delle quotazioni e in misura molto minore la patrimonializzazione delle stesse: solo 11,8 milioni di Euro raccolti in aumento di capitale sul segmento AIM Italia.

Che le masse gestire e amministrate dal private banking, che ammontano a circa 1140 miliardi di Euro, corrispondenti a oltre 1/3 di tutta la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, siano state interessate dalla suddetta normativa solo in maniera molto marginale dal momento che il limite individuale di investimento per accedere all'agevolazione fiscale prevista dei PIR (30 mila Euro annui ovvero 150 mila Euro cumulati in 5 anni) è bassa rispetto al patrimonio individuale disponibile (in media 2 milioni di Euro).

Che il risparmio privato delle famiglie italiane, pari a quasi 3mila miliardi di Euro, rappresenti uno straordinaria opportunità per sostenere una politica industriale volta a rafforzare la patrimonializzazione delle imprese italiane, e tra queste in particolare quelle di medio piccole dimensione, che stanno investendo nell'innovazione con l'obiettivo di essere competitive sui mercati internazionali e mantenere il passo con i cambiamenti in atto nel sistema economico ovvero la quarta rivoluzione industriale (cd 4.0).

Che in questa prospettiva il Venture Capital (VC) rappresenta una delle leve di crescita del Paese (vedasi norme ad hoc presenti nella Legge di Bilancio 2017/18 e nel Piano Industria 4.0) considerato che le imprese altamente innovative soffrono di vincoli di credito a causa di asimmetrie informative da parte degli investitori, e per tale ragione è fondamentale favorire la produttività e la crescita di un paese convogliando più fonti di finanziamento verso le imprese tecnologicamente innovative.

Che l'industria VC in Italia è molto indietro rispetto al resto dell'Europa. L'Italia investe solo lo 0,005% del suo PIL in VC, contro una media Europea che si attesta intorno allo 0,028%. Si pensi che nel primo trimestre 2017 gli investimenti sulle startup sono stati solo di 35 milioni di Euro su un totale di 4,9 miliardi di Euro in private equity e private debt. Il VC in Italia vale inoltre solo l'1% dei finanziamenti privati alle imprese (Dati AIFI 2016). Si rivela dunque necessario rilanciare e rafforzare lo sviluppo del mercato italiano del VC attraverso l'introduzione di un vincolo all'investimento dei PIR verso questa forma di strumenti finanziari.

Che il fondo di investimento Europeo a lungo termine ('ELTIF' ovverosia 'European LongTerm Investment Funds') è un nuovo tipo di organismo di investimento collettivo del risparmio introdotto con regolamento UE n. 2015/760 per facilitare gli investimenti da parte di investitori istituzionali e
al dettaglio in progetti che richiedono l'impiego a lungo termine di capitale.

Obiettivo del Regolamento è 'stimolare gli investimenti a lungo termine nell'economia reale', attraverso un veicolo dedicato alla raccolta e all'impiego di capitali per finanziare piccole e medie imprese e attività materiali ed immateriali, quali progetti infrastrutturali o di ingegneria industriale che promuovano l'innovazione e la competitività.

La platea di investitori ai quali l'ELTIF si rivolge è molto ampia: accanto agli investitori istituzionali, con maggiore propensione al rischio di illiquidità e alla ricerca di rendimenti stabili o di prospettive di significativo apprezzamento del capitale nel lungo periodo, il fundraising è aperto anche al mercato privato con particolare riferimenti ai clienti delle reti di Private Banking che dispongono di risorse finanziarie ben superiori alla media delle famiglie italiane, una cultura finanziaria elevata, una maggiore propensione al rischio, all'utilizzo di strumenti alternativi e un orizzonte di investimento di medio/lungo periodo.

In data 13 febbraio 2018, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 36, il Decreto legislativo del 15 dicembre 2017, n. 233 recante le norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 760/2015 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 aprile 2015, relativo ai fondi Europei di investimento a lungo termine ('ELTIF' ovverosia 'European LongTerm Investment Funds').

Tutto ciò premesso si chiede al Governo e al Parlamento di assumere tutte le iniziative utili a:

1) Favorire la canalizzazione del risparmio privato, con particolare riferimento al private banking, verso il Venture Capital attraverso un regime di esenzione fiscale per i redditi diversi e per i redditi di capitale percepiti da persone fisiche residenti in Italia prodotti dagli ELTIF, a condizione che li stessi prevedano nel proprio regolamento l'obbligo di investire almeno il 5% delle somme raccolte,
in OICR che investano prevalentemente in start-up innovative di cui all'articolo 25, commi 2 e 3,
del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, e/o in PMI innovative di cui all'art. 4 del decreto legge 24
gennaio 2015, n. 3.

2) Ai fini dell'ottenimento dell'agevolazione fiscale di cui sopra, sia stabilito, sulle somme versate, un vincolo temporale di 5 anni e un limite individuale pari a 150.000 Euro annui e 750.000 Euro complessivi in 5 anni.

Relazione tecnica:

Di seguito si stimano i seguenti effetti finanziari sul Bilancio dello Stato per il periodo 2019-2023, derivanti dall'introduzione delle norme indicate nel presente documento.





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