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Lending crowdfunding e invoice trading, impennata nel primo trimestre 2018


In tre mesi volumi quasi doppi rispetto all'intero 2016

Il primo trimestre del 2018 segna un trend molto positivo per il social lending crowdfunding e l'invoice trading, che rispecchia le buone performance dell'equity crowdfunding e conferma un'ottima partenza per il crowdinvesting nel 2018.

I dati emergono dallo studio di P2P Lending Italia (P2PLI), portale del settore che si occupa di monitorare l'andamento del lending crowdfundingprestiti peer-to-peer, e dell'invoice tradinganticipo fatture online, nel nostro Paese. I risultati del primo trimestre 2018 (2018Q1) mostrano che è stato complessivamente erogato credito ad aziende e privati per 126 milioni di Euro: un valore record superiore del +13% rispetto al precedente primato di ottobre, novembre e dicembre 2017.
Il traguardo raggiunto nel 2018Q1 «è quasi doppio rispetto ai volumi registrati dal settore nell'intero 2016». Inoltre, «su base annua - rispetto al primo trimestre del 2017 - i volumi crescono del 199%» e, senza considerare i dati della piattaforma CashMe (che nel primo trimestre del 2017 non era stata censita), l'incremento si attesta sul +180%. 
Nonostante questi ottimi risultati, bisogna - però - sottolineare come le rilevazioni di P2PLI sottostimino la reale grandezza del mercato italiano, in quanto le analisi riguardano unicamente una parte dei portali esistenti in Italia (come si vedrà in seguito).

Prima di illustrare i dati raccolti da P2P Lending Italia, giova ricordare che vi è stato un «ulteriore salto dimensionale» nel 2018, rispetto agli anni precedenti. Infatti il credito erogato nel 2018Q1 è pari a poco meno del 60% dell'importo totale dell'intero 2017, benché i 126 milioni di Euro calcolati da P2PLI riguardino poco più del 50% delle piattaforme attive nel nostro Paese. In tal senso, come sottolinea P2P Lending Italia, è «facile prevedere che il 2018 sarà un anno di nuovi record per quanto riguarda i volumi. Sulla base di questi numeri l'Italia si conferma come uno dei Paesi nei quali il P2P registra i tassi di crescita più forti».

Nei prestiti tramite social lending per le aziende, nel 2018Q1, si sono registrati crediti per 12,6 milioni di Euro - anche se tale importo riguarda unicamente i portali BorsadelCredito.it e Lendix e non include, invece, Prestacap e The Social Lender. In ogni caso, il trend di crescita evidenzia un progresso del +28%, rispetto all'ultimo trimestre del 2017.
Nel complesso ci sono stati 51 prestiti alle imprese, con un ticket medio di circa € 247 mila; valore - quest'ultimo - dovuto in grossa parte alla scelta di Lendix di erogare crediti per importi unitari piuttosto elevati, in confronto alla strategia adottata da BorsadelCredito.it.
In generale, P2PLI ritiene che «le potenzialità di lungo termine in questo segmento siano gigantesche, come testimonia nel Regno Unito la storia di Funding Circle, società in procinto di quotarsi alla Borsa di Londra con il supporto di due prestigiose banche d'affari». Inoltre, «nel medio termine una rilevante opportunità di crescita è rappresentata dalla possibilità - prevista dalla recente normativa - di inserire gli investimenti nei fondi specializzati in questo segmento all'interno dei PIR (Piani Individuali di Risparmio)». 

Per quanto riguarda i prestiti ai privati (ossia alle persone fisiche), nel 2018Q1 sono stati erogati 24 milioni di Euro - sebbene siano considerate solo quattro (Prestiamoci, Smartika, Soisy e Younited Credit) delle sei/sette piattaforme effettivamente attive in Italia (all'appello mancano, infatti, i dati di BLender e MotusQuo, oltreché di Bondora). Si tratta di un nuovo record trimestrale, che mette in luce una crescita del settore pari al +43% rispetto agli ultimi tre mesi del 2017 e del +102% rispetto a gennaio, febbraio e marzo dello stesso anno. In generale sono stati ergoati 2.697 prestiti ai privati, con una media di € 8.974 per ogni persona: una vetta senza precedenti in termini di ticket medio.
A primeggiare nel nostro Paese è Younited Credit, un portale basato in Francia, ma «anche le piattaforme italiane registrano ottimi tassi di sviluppo». Sui buoni risultati di questo settore, P2P Lending Italia ritiene che  «un rilevante aiuto sia venuto dal fatto che i proventi da prestiti P2P siano stati assoggettati alla ritenuta secca del 26%, simile a quella di molte altre forme di risparmio, rispetto al regime decisamente più complesso e penalizzante in vigore fino all'anno scorso». 

Sempre in tema di prestiti peer-to-peer, non sono stati, invece, censiti i dati dei prestiti sociali erogati dalle piattaforme Sociallending e Terzo Valore di Intesa Sanpaolo.

Infine, nel segmento dell'invoice trading, sono state anticipate fatture online per 89,4 milioni di Euro: un valore pari al 67% dell'intera raccolta del 2017. Come per il social lending, anche in questo settore i dati rilevati da P2PLI riguardano unicamente una parte degli operatori del attivi in Italia. Si tratta di CashMe, Fifty, Workinvoice, mentre sono tralasciati CashInvoiceCredimi e CrowdCity. Questo rende ancora più significativo il risultato raggiunto, che denota una crescita esponenziale del settore. In altri termini, lo sviluppo rispetto al trimestre precedente è del +5%, ma del 230% in relazione ai primi tre mesi del 2017 (anche se allora il campione di P2PLI non includeva ancora CashMe). Quindi, un 2018Q1 che fa ben sperare per il futuro poiché, come ricorda P2P Lending Italia, «questo segmento è quello che al momento vede la nascita del maggior numero di nuove iniziative e anche un crescente interesse da parte dei primi investitori istituzionali», fattori - almeno in parte spiegabili - in virtù delle peculiarità del mercato del credito italiano dove vi è spesso l'esigenza di «monetizzare il circolante da parte di molte piccole e medie aziende».



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