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I numeri del crowdfunding italiano nel 2017


La ricerca della School of Management del PoliMi e i dati di Starteed

I numeri del crowdfunding in Italia nel 2017 si riferiscono ai dati ed alle statistiche raccolte da Starteed1 ed alle ricerche pubblicate nel mese di luglio 20172 e a gennaio 20183 da parte dell'Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano (PoliMi). Il primo studio riguarda unicamente i modelli donation, do-it-yourself, equity, reward, royalty, social lending e - indirettamente - anche le raccolte civc-based. L'analisi del PoliMi, invece, tratta esclusivamente il settore del crowdinvesting - ovvero le seguenti tipologie di finanziamento collettivo: equity, social lending e invoice trading.
Il periodo di osservazione dei due studi è leggermente differente. Mentre Starteed ha analizzato il finanziamento dal basso dal 1° gennaio al 5 dicembre 2017; al contrario i dati del PoliMi si riferiscono al primo semestre o all'intero 2017 (informazione che, di seguito, sarà sempre indicata).
Nell'esposizione delle statistiche del 2017 per il settore del finanziamento collettivo in Italia, si descriveranno - come, per altro, già fatto per il 2016 - i risultati individuati da Starteed con riferimento alle sole forme non finanziarie (includendo, altresì, il modello royalty), mentre per le tipologie di fundraising tramite crowdinvesting si illustreranno unicamente i dati del PoliMi.
Prima di presentare i numeri raccolti negli studi suddetti, si può osservare come il primo elemento che emerge nel 2017 è che, nel complesso, «il crowdfunding in Italia è cresciuto di oltre il 45% rispetto all'anno precedente4, dimostrando che il settore gode di buona salute e che, nonostante gli ampi margini di miglioramento, sta diventando sempre di più uno strumento importante per finanziare progettualità in diversi ambiti»5.

Donation, do-it-yourself, reward, royalty ed anche civic6. Nel 2017, in Italia7, tramite i modelli donation e reward sono stati raccolti quasi 9,5 milioni di Euro; al contrario i progetti do-it-yourself hanno consentito un fundraising ci circa 1,4 milioni di Euro. Nel complesso vi sono state 8,5 mila campagne donation e reward ed una cinquantina do-it-yourself (DIY). Nell'insieme, il valore medio di raccolta di ciascun progetto si è attestato sui 6,1 mila Euro per il donation ed il reward crowdfunding e su € 127,7 mila per il DIY. Tutto questo ha consentito un incremento dei della raccolta complessiva rispetto al 2016, pari al +38,3% per i modelli donation e reward ed al +42,7% per il do-it-yourself.
I portali reward e donation più performanti nel 2017 sono stati8: Produzioni dal Basso che ha raccolto quasi 2 milioni di Euro (+55,7% rispetto al 2016); Eppela che ha finanziato progetti per 1,8 milioni di Euro (+37,8%); Musicraiser con 1,4 milioni di Euro raccolti per campagne legate al mondo della musica (+38,4%) e Rete del dono che ha sostenuto iniziative donation-based per 1,3 milioni di Euro (+36%). Si tratta, essenzialmente, delle stesse piattaforme che apparivano nel 2016 come best performer.
Passando al royalty crowdfundingè stata totalizzata una raccolta inferiore ai € 2.000,00, in calo10 rispetto al 2016. Per quanto riguarda il modello civc, la raccolta complessiva realizzata nel 2017 è da intendersi come una frazione di quella censita per le tipologie donation-based e reward-based, oltreché - per buona parte - di quelle do-it-yourself.

Equity, invoice trading e social lending. Nel 2017, tramite il crowdinvesting, nel 2017 sono stati raccolti in Italia € 228 milioni11. Una somma che lo stesso PoliMi definisce come «non trascurabile nell'ambito della finanza alternativa (ma certamente ancora contenuta rispetto al potenziale)»12.
I risultati migliori dell'ultimo anno sono stati segnati nell'invoice trading che ha chiuso il 2017 con un +322%, rispetto allo stesso periodo del 2016. Sono state complessivamente cedute fatture per un valore di € 132,5 milioni.
Ottimi risultati anche per il social lending che nel suo insieme ha concluso il 2017 marcando un +214,5%. In termine percentuali, sono i prestiti erogati alle imprese la principale motivazione di questa ottima performance: +265%, pari a € 23,1 milioni. Anche il settore del lending crowdfunding per le persone fisiche non è stato da meno registrando un +164% corrispondente a € 61 milioni totali. A livello globale, il peer-to-peer lending ha permesso di raccogliere oltre € 84 milioni di cui due terzi erogati alle sole persone fisiche.
Non da meno è stato il modello equity-based. Rispetto al 2016 i risultati parlano chiaro: +161% con ben € 11,4 milioni raccolti. Complessivamente ci sono state 79 campagne (circa 6-7 al mese), di cui oltre il 60% chiuse con successo.
I valori esposti sinora sono disponibili unicamente a livello aggregato, per questa ragione, qui di seguito, si analizzeranno i dati raccolti - nella ricerca datata luglio 2017 del PoliMi13 di cui si è accennato sopra. Il periodo di osservazione14 non è l'intero 2017, ma va dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017. Nell'arco di questi 12 mesi il crowdinvesting ha realizzato una raccolta record pari a € 138,6 milioni15.

Equity. Per quanto riguarda l'equity crowdfunding16, al 30 giugno 2017, vi erano 19 aziende autorizzategestire piattaforme per la raccolta di quote o azioni societarie. Un numero invariato rispetto al 2016, anche se va detto che alcune società hanno rinunciato alla qualifica di gestori di portali equity-based ottenuta in precedenza dalla Consob, mentre altre nuove realtà ne hanno fatto richiesta e sono entrate nel settore.
Sono state lanciate 109 campagne17 - un valore più che raddoppiato in confronto al 2016 - delle quali: solo il 33% chiuse con successo, il 18% ancora aperte e quasi il 50% fallite. Percentuali che vengono ribaltate considerando i primi sei mesi dell'anno solare 2017, in cui il 42% dei 55 progetti proposti ha chiuso la raccolta con successo, a fronte di un tasso di fallimento pari ad appena il 22% e con ancora il 36% delle offerte attive. StartsUp è il portale sul quale sono stati presentati più progetti (24), seguito da CrowdFundMe (19) e Mamacrowd (12). Vi sono anche state piattaforme che - pur avendo l'autorizzazione Consob - sono rimaste inattive. Di tutte campagne lanciate18, che nel 40,6% dei casi provenivano dalla Lombardia, il 91,5% ha riguardato start-up innovative, il 6,6% PMI innovative ed il restante 1,9% veicoli che investono prevalentemente in start-up innovative e PMI innovative.
L'ammontare complessivo raccolto tramite equity crowdfunding dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017, si è attestato su € 6,8 milioni, in crescita del +123% rispetto al 2016. L'importo medio raccolto nelle campagne è stato pari a € 245.158,00, in diminuzione del 22,6% in confronto al 2016, e con soglie minime sottoscrivibili in genere concentrate tra € 250,00 e € 500,00. In termini di capitale di rischio totale raccolto, la piattaforma più performante è stata Mamacrowd, seguita - a breve distanza - da CrowdFundMe.
La stima implicita del valore medio delle società che hanno fatto ricorso all'equity crowdfunding, considerando che si tratta primariamente di start-up, è risultata piuttosto elevata: oltre 2 milioni di Euro. Tale affermazione, come nel 2016, sembrerebbe evidenziare come vi siano, spesso, valutazioni generose, con business plan e relativi tassi di crescita abbastanza ottimistici.
In media, la quota di capitale offerta è stata pari al 17,7% dell'intero capitale sociale disponibile19, il che evidenzia la sostanziale volontà dei fondatori a mantenere il controllo sull'azienda. Circostanza che, in parte, si riscontra anche nei connessi diritti legati alle partecipazioni societarie offerte. Infatti nel 55% dei casi sono state proposte quote ordinarie con gli stessi diritti di quelle in possesso dei fondatori, nel 10% dei casi titoli senza diritti di voto e nel 29% dei casi vi sono state offerte 'miste', ossia per importi ridotti si ottenevano quote senza diritto di voto (o con opzione di voto limitata) e per investimenti maggiori si ricevevano titoli con diritto di voto.
La durata delle singole campagne è stata abbastanza variabile: da pochi giorni a molti mesi, con anche estensioni del periodo di validità delle stesse. La finalità delle offerte, individuata dal paper, è stata principalmente per investimenti in marketing, ricerca e sviluppo e realizzazione di siti Internet o applicazioni.
Per quanto riguarda gli investitori, l'analisi del PoliMi ha censito 128 persone giuridiche e 1.068 persone fisiche, con una netta prevalenza maschile come per il 2016, ma con una leggera crescita dei più giovani a tal punto che l'età media dei finanziatori si è ridotta da 45 anni (2016) a 43,3 anni (2017). Esattamente con nel 2016 è stata la Lombardia la regione da cui è arrivato il maggior numero di investitori. Può altresì essere utile sottolineare come la nuova indagine del 2017 abbia identificato anche investitori esteri e finanziatori che hanno sostenuto più di una sola campagna.
A conclusione di questa disamina dei dati dell'equity crowdfunding, può essere interessante riportare alcune ulteriori informazioni pubblicate più di recente da parte di Crowdfunding Buzz20, secondo il quale in media - dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017 - le campagne equity-based hanno raccolto € 235 mila, finanziati da 3.240 investitori. In genere sono stati 65 i soggetti che hanno sostenuto ogni campagna equity-based contro i 39 del 2016. Questo, però, ha comportato un investimento medio per investitore più ridotto: € 3.600,00, a dispetto di € 5.800,00 del 2016. Il 75% della raccolta di € 11,75 milioni21 è stato effettuato su tre portali leader del settore, rispettivamente: Mamacrowd (€ 4,7 milioni), CrowdFundMe (€ 2,6 milioni) e Opstart (€ 1,4 milioni).

Social lending. Il lending crowdfunding22, fra il 1° luglio 2016 ed il 30 giugno 2017, ha totalizzato una raccolta complessiva di € 56,6 milioni, in virtù dell'arrivo di due piattaforme francesi e dello sviluppo del segmento business, portando complessivamente «il numero totale di finanziamenti erogati [...] a quasi 11.800»23.
Nel settore consumer sono stati censiti oltre 11.000 finanziatori iscritti ai vari portali italiani, che sono risultati essere in assoluta prevalenza uomini (90%), con età media tra i 38 e i 46 anni - simile a quella degli stessi soggetti finanziati. L'importo medio prestato si è attestato su cifre comprese tra € 1.000 e € 1.800. Per quanto attiene alle soglie minime e massime di prestito, nel comparto consumer, la ricerca del PoliMi ha evidenziato valori piuttosto omogenei fra le varie piattaforme, che hanno oscillato da un ammontare minimo di € 250,00 sino a € 40.000,00. La scadenza è stata individuata tra un minimo di 3 mesi sino ad un massimo di 72. In base alle evidenze delle studio i privati hanno fatto ricorso ai portali di social lending principalmente: per ricevere liquidità generale, per acquistare un veicolo, per consolidare un debito e per ristrutturare l'abitazione. Nel comparto consumer la piattaforma più performante è stata Younited Credit con € 37,3 milioni erogati nell'ultimo anno24.
Invece, per quanto riguarda il settore business, le società finanziate tramite il lending crowdfunding sono state 261, di cui circa il 76% aveva un fatturato inferiore a € 2 milioni. In genere l'accesso a questo canale si è rilevato più oneroso di quello classico del settore bancario. Ciononostante la maggiore rapidità di risposta dei portali sembrerebbe essere un valore aggiunto tale da contrappesare il maggior costo del servizio. L'analisi del PoliMi ha rilevato che la scadenza del prestito business, generalmente, ha variato fra un minimo di 6 ad un massimo di 84 mesi. Purtroppo i modelli di business delle tre piattaforme attualmente esistenti25 sono molto diversi fra loro e non è quindi possibile analizzare i dati a livello aggregato. Ad esempio, il Tasso Annuo Nominale (TAN) medio di BorsadelCredito.it, sulla base dei 322 prestiti erogati, è risultato essere pari al 5,27% con scadenza media di 28 mesi. Al contrario su Lendix il TAN era compreso, in funzione del rating attribuito alla società finanziata e della relativa scadenza del prestito, fra il 6% ed il 9,5%.
Come per il modello equity, anche nei presiti tramite crowdfunding, è la Lombardia la regione che si distingue: infatti oltre il 20% dei richiedenti e dei prestatori vi risiede. Segue il Lazio, in cui le percentuali superano, di poco, il 13% in entrambi i casi.
Si può ancora ricordare come i dati sul social lending che sono stati raccolti non includano le statistiche delle piattaforme per il lending crowdfunding orientato al mondo del no-profit26.

Invoice. Nell'invoice trading27, dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017, si è osservata una crescita dei portali, passati da uno a cinque. Si è altresì verificata la cessione di oltre 2.000 fatture e questo ha consentito di raccogliere capitali per un valore di € 88,5 milioni, quintuplicando l'importo del 2016 e portando questo comparto del crowdinvesting ad essere quello con il tasso di crescita più alto. Va inoltre segnalato come il first mover italiano del settore, WorkInvoice, abbia totalizzato da solo ben € 66,5 milioni. Una differenza sostanziale dal secondo portale più performante: Credimi, che in soli sei mesi di attività, ha raggiunto una quota di € 17 milioni.
L'indagine del PoliMi ha mostrato come le fatture che sono state accettate dalle varie piattaforme italiane potevano avere un importo minimo di € 1.000,00 o € 10.000,00. Le modalità tecniche di cessione delle stesse sui vari portali hanno, però, avuto caratteristiche piuttosto eterogenee, in quanto ogni piattaforma ha utilizzato meccanismi di sconto, di valutazione e di calcolo delle commissioni differenti.
Le aziende finanziate, in genere, erano PMI con difficoltà di accesso al classico canale bancario. Il tasso di interesse non è sempre stato vantaggioso per i cedenti - esattamente come per il social lending -, elemento tuttavia bilanciato dalla rapidità di erogazione della liquidità per il finanziamento del capitale circolante, ottenuta - per altro - senza garanzie e senza segnalazioni alla Centrale Rischi.

Per un'analisi più dettagliata dei temi esposti si invita alla consultazione di:

Infine, può essere d'interesse riportare alcune evidenze empiriche28 che la Dott.ssa Ivana Pais29, collaborando con Starteed, ha individuato sullo stato di sviluppo del crowdfunding in Italia. Anzitutto, «nonostante la fisiologica nati-mortalità delle piattaforme»30, il finanziamento collettivo online «non ha subito processi di concentrazione»31si è, invece, assistito ad una «evidente specializzazione e segmentazione dei mercati»32. In tal senso sono stati quattro i trend principali che hanno caratterizzato il settore nel 201733:
  • Fidelizzazione34: si è verificato un passaggio di centralità dal progetto al soggetto che organizza la campagna, al punto tale che un portale come Produzioni dal Basso, sull'esempio Patreon e Drip, nel 2018, ha lanciato una nuova forma di crowdfunding, quello ricorrente;
  • Decentralizzazione35: grazie all'innovazione tecnologica molte piattaforme hanno alleggerito la propria interfaccia, ridistribuendo le funzioni di crowdfunding all'interno di infrastrutture più elastiche e ricorrendo altresì a diverse forme di intelligenza artificiale - come ai chatbot per la gestione de primo contatto con la clientela tramite le chat di assistenza;
  • Internazionalizzazione36: i portali italiani sembrerebbero essere in grado di competere con le grandi piattaforme multinazionali;
  • Complementarietà37: il 2017 ha segnato un buon passo in avanti per le raccolte legate al mondo del no-profit, difatti le organizzazioni del terzo settore hanno sviluppato una «strategia integrata con obiettivi specifici e complementari rispetto ai canali di fundraising tradizionali»38, caratteristiche che hanno influenzato positivamente anche il finanziamento dal basso in modalità civic-based.

_______________

1. La ricerca citata è STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 05/12/2017. Lo studio, che riguarda unicamente le campagne che - al momento della rilevazione - si erano concluse o che - pur essendo ancora in corso - avevano già raggiunto o superato il target di raccolta iniziale, è scaricabile su questo link.
2. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto.
3. Il riferimento è alla newsletter inviata dall'Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano il 10 gennaio 2017 e che, per completezza, è stata riportata in formato PDF a fondo pagina. Sul tema è altresì disponibile una nostra news, consultabile qui: Che anno per il crowdinvesting!.
4. La crescita del +45% si riferisce alle evidenze raccolte da Starteed, che - però - non includono alcuni dei dati osservati dal PoliMi. In tal senso l'affermazione riportata può essere utile a comprendere l'aumento esponenziale dei volumi del settore, ma va rimarcato che il tasso di sviluppo indicato potrebbe non considerare tutte le campagne di crowdfunding del 2017.
5. La citazione si riferisce a STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 05/12/2017.
6. Bisogna sottolineare come la ricerca da Starteed non abbia incluso alcune delle piattaforme di crowdfunding che, invece, sono presenti nel database di Crowdfunding Cloud. In ogni caso, i dati che vengono qui riportati riguardano un campione d'indagine abbastanza ampio da potersi ritenere valide (in generale) per l'intero settore.
7. Tutti i dati riportati in questo specifico paragrafo fanno riferimento a STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 05/12/2017.
8. I dati qui riportati si riferiscono a: IL SOLE 24 ORE, Produzioni dal Basso è la piattaforma di crowdfunding reward con la raccolta più alta, Il Sole 24 Ore, 07/12/2018.
9. Il dato sul royalty è stato ottenuto scorporando la raccolta dei portali royalty (in particolare BandBackers) dai valori aggregati di Starteed, confrontati con quelli del 2016. Nello specifico quanto affermato fa riferimento all'importo delle campagne royalty-based che, al momento della rilevazione, si erano concluse o che, pur essendo ancora in corso, avevano già raggiunto o superato il target di raccolta iniziale.
10. La contrazione dei volumi del royalty crowdfunding è anche legata alla gestione di erogazione delle royalties ed alla raccolta dei capitali che, differisce, in termini di tempo, rispetto all'anno solare.
11. I dati riportati nel paragrafo introduttivo dell'analisi del crowdinvesting nel 2017 si riferiscono unicamente ai valori riportati nella newsletter inviata dall'Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano il 10 gennaio 2017 e che, per completezza, è stata riportata in formato PDF a fondo pagina. Sul tema è altresì disponibile una nostra news, consultabile qui: Che anno per il crowdinvesting!.
12. La citazione si riferisce alla newsletter inviata dall'Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano il 10 gennaio 2017 e che, per completezza, è stata riportata in formato PDF a fondo pagina. Sul tema è altresì disponibile una nostra news, consultabile qui: Che anno per il crowdinvesting!.
13. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto.
14. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 5 ss.. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto.
15. Si sottolinea come le informazioni riportate in questa pagina sono state raccolte dal Politecnico di Milano nel 2° Report italiano sul CrowdInvesting e vengono qui riproposte agli utenti del sito per consentire loro una più ampia e completa comprensione del fenomeno del crowdfunding in Italia.
16. I dati ivi riportati si riferiscono a POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 5 ss.. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto. Ulteriori dettagli sono altresì disponibili in G. QUARANTA, Equity crowdfunding. Uno sguardo al mercato italiano, Diritto ed Economia dell'Impresa, Fascicolo, n. 5, G. Giappichelli Editore, 2018, pp. 790 ss..
17. Nei dati del modello equity, osservati nel 2° Report italiano sul CrowdInvesting, non è stata inclusa l'unica campagna lanciata dal portale Club Deal, in quanto il modello di business della piattaforma si rifà maggiormente ad un club deal piuttosto che al crowdfunding. Infatti agli investitori viene richiesto di pagare fee annuali di registrazione al portale e le campagne sono unicamente visibili a chi paga tale commissione e non a tutta la 'folla' di Internet. Per maggiori informazioni si invita alla consultazione di POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 14 ss..
18. Considerando che una start-up ha lanciato ben tre campagne differenti, le percentuali seguenti si riferiscono su un totale di 106 offerte.
19. Il valore mediano è addirittura pari al 12%.
20. L'articolo è il seguente: CROWDFUNDING BUZZ, Dopo un 2017 da urlo, chiude subito con successo la prima campagna del 2018 di equity crowdfunding, www.crowdfundingbuzz.it, 08/01/2018. Le informazioni riportare in questa news sono altresì consultabili in: BEBEEZ, Boom dell'equity crowdfunding nel 2017 a quota 11,8 mln. E nel 2018 già chiuse altre tre campagne, www.bebeez.it, 18/01/2018. Nella parentesi conclusiva del modello equity-based si esporrano le evidenze riportate nelle suddette notizie e non nel 2° Report italiano sul CrowdInvesting del PoliMi.
21. Il dato di € 11,75 milioni differisce leggermente da quello di € 11,4 milioni individuato dall'Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano all'interno della newsletter inviata il 10 gennaio 2017 che, per completezza, è stata riportata in formato PDF a fondo pagina. Sul tema è altresì disponibile una nostra news, consultabile qui: Che anno per il crowdinvesting!.
22. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 6 ss.. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto.
23. La citazione fa riferimento a: P2P LENDING ITALIA, Il punto dell'Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, www.p2plendingitalia.com, 25/07/2017.
24. P2P LENDING ITALIA, Il punto dell'Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, www.p2plendingitalia.com, 25/07/2017.
25. I portali di social lending per il segmento business esistenti nel periodo in cui è stata effettuata la ricerca del PoliMi erano: Borsadelcredito.it, Lendix e PrestaCap.
26. Ci si riferisci alle piattaforme Sociallending e Terzo Valore.
27. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 6 ss.. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto.
28. La ricerca citata, in questo caso, è la versione aggiornata al 16/05/2018 di quella precedente: STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 05/12/2017. Il documento è gratuitamente scaricabile da questo link, inserendo semplicemente il proprio indirizzo email. Per le informazioni riportate da qui in poi ci riferirà, quindi, alle osservazioni presenti nella seconda edizione della ricerca: STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018.
29. La Dott.ssa Ivana Pais è una delle massime esperte italiane di crowdfunding ed è, per altro, autrice del testo I. PAIS-P. PERETTI-C. SPINELLI, Crowdfunding. La via collaborativa all'imprenditorialità, Egea, 2014.
30., 31. e 32. La citazione si riferisce a: STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018, cit., p. 17.
33. STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018, pp. 17 ss..
34. e 35. STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018, p. 18.
36. STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018, p. 19.
37. STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018, p. 20.
38. La citazione fa riferimento a: STARTEED, Il Crowdfunding in Italia. Il report 2017, www.starteed.com, 16/05/2018, cit., p. 20.





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