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Dall'inovice trading alla Borsa di Parigi


MyBest Group da Workinvoice a Euronext

Tra i leader italiani della switching economy, MyBest Group aiuta famiglie e imprese a scegliere il miglior gestore telefonico o dell'energia, che in passato ha fatto ricorso all'invoice trading - l'anticipo fatture tramite crowdfunding - su Workinvoice, si è poi quotata sulla Borsa di Parigi.

Di seguito il commento di Matteo Tarroni, founder e CEO di Workinvoice.

«A fine 2017 girava voce che si sarebbe quotata su AIM Italia (come sta recentmente facendo CrowdFundMe), il listino alternativo di Borsa italiana. A settembre di quest'anno, MyBest Group, piattaforma omnicanale nel mercato della switching economy si è quotata davvero, ma su Euronext Growth, a Parigi. 'Euronext di Parigi è la maggior Borsa panEuropea, e ingloba Belgio, Portogallo e Olanda. Oltre 250 aziende quotate in più' - dice Fabio Regolo, Presidente della società - e 'una capitalizzazione di 2 volte e mezzo il nostro listino alternativo ci avrebbe offerto una visibilità internazionale in un mercato molto tech'.

MyBest Group è approdata in Borsa dopo aver, nell'ultimo triennio, emesso due bond per 5 milioni: tutti convertiti in equity al momento della quotazione, soprattutto per sviluppare il business in attesa della prossima completa deregulation dell'energia.

La scelta di forme di credito innovative si conferma anche nel ricorso a Workinvoice, che MyBest Group commenta così: 'ci siamo rivolti per la prima volta nel 2016 all'invoice trading: di certo uscire dalle banche per trovare credito in rete è stato un po' come giocare in casa. D'altronde, come tutte le imprese, avevamo subìto gli effetti del credit crunch negli ultimi anni e avevamo ridotto le possibilità di avere affidamenti: un canale alternativo per scontare le fatture per noi è stato importante. E abbiamo scoperto che si tratta anche di uno strumento flessibile, che consente di ricevere liquidità a un costo accessibile, ma soprattutto quando se ne ha bisogno e per il tempo in cui se ne ha bisogno'. Anticipare le fatture con la flessibilità e la snellezza dello strumento online ha contribuito a una gestione ottimale della cassa corrente, in un business in cui i pagamenti avvengono tra i 60 e i 120 giorni. Con Workinvoice, MyBest Group ha potuto 'risparmiare' in media 45 giorni sui pagamenti e avere flussi regolari con cui gestire struttura e dipendenti. E questo ha avuto un peso nel dotarla di quella disciplina finanziaria che è poi obbligatoria quando si approda in Borsa.

In un contesto in cui, in Italia, le imprese puntuali nel pagamento delle fatture sono state il 36,3% a settembre 2018, in calo dal 45,7% del 2011, le fatture evase con ritardi superiori ai 30 giorni sono passate dal 5,7% all'11,3, ovvero sono più che raddoppiate (dati Cribis).

La storia di MyBest Group non sorprende se si pensa che la puntualità è decisamente più alta tra le imprese che decidono di chiedere sostegno ai nuovi canali digitali. Infatti, nell'ultimo biennio, tra le aziende che si rivolgono al servizio di invoice trading di Workinvoice, si è riscontrato un calo dei documenti pagati con oltre 30 giorni di ritardo da circa il 15% all'8%.

'I nostri clienti sono tutti i colossi delle public utility e con un ottimo merito di credito, questo ha facilitato l'accesso all'invoice trading', spiega il Dott. Regolo di MyBest Group, che poi aggiunge dettagli sul business della sua azienda: 'La nostra è un'attività BtoBtoC: siamo agenti dei gestori della materia prima, che ci pagano una quota per ogni famiglia che gli switchiamo. Solo nel 2017, quando abbiamo fatturato 26 milioni di Euro, la piattaforma ha switchato 250 mila clienti, mostrando le tariffe disponibili grazie al comparatore di cui è dotata ma anche guidando l'utente a effettuare lo switch in automatico senza costi'. Il giro d'affari della switching economy vale annualmente 150 miliardi di Euro solo in Italia, 2.000 miliardi di Euro in Europa e oltre 6.000 nel mondo.

Quello dell'invoice trading è un canale in fortissima crescita in Italia: secondo le ultime rilevazioni di P2P Lending Italia che censisce quattro piattaforme (compresa Workinvoice) l'erogato nel terzo trimestre 2018 è ammontato a 142,1 milioni, con una crescita del 6,9% rispetto al trimestre precedente e dell'84,7% rispetto al terzo trimestre 2017. Il montante complessivo dall'avvio dell'invoice trading domestico è invece di 696,3 milioni di Euro. 'Numeri che non sfigurano al cospetto neppure di quelli britannici': le piattaforme del Regno Unito hanno generato un volume di 140 milioni di sterline nel trimestre e in totale hanno erogato 2.240 miliardi dall'avvio delle attività, vantando una storia decisamente più lunga rispetto alle italiane. Anche questo non stupisce: le soluzioni tradizionali indirizzano ormai solo il 21% del mercato delle fatture. Dal 2010 infatti le banche commerciali hanno ridotto il servizio di factoring alle PMI del 40%, creando un vuoto che le piattaforme di fintech stanno cercando di colmare».

11/12/2018 - Piattaforme Crowdfunding, Crowdinvesting, Piattaforme, Campagne, Invoice, Workinvoice, Borsa
Autore: Crowdfunding Cloud


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