Nel terzo trimestre del 2018 social lending crowdfunding e invoice trading infrangono nuovamente i precedenti record di raccolta, migliorando - addirittura - le ottime performance dei primi 6 mesi dell'anno (
2018Q1 e
2018Q2), che confermano l'ottimo stato di forma del
crowdinvesting nel
2018.
I dati emergono dallo
studio di
P2P Lending Italia (P2PLI), portale del settore che si occupa di monitorare l'andamento del
lending crowdfunding,
prestiti peer-to-peer, e dell'
invoice trading,
anticipo fatture online, nel nostro Paese. I risultati del terzo trimestre 2018 (
2018Q3) mostrano che è stato complessivamente
erogato credito ad aziende e privati per 180 milioni di Euro circa: un
valore che segna un nuovo record, con un incremento del +84,6% rispetto al
2017Q3.
«L'erogato complessivo da inception», ricorda P2PLI, «sale di conseguenza a 948.1 milioni di Euro, rendendo certo il superamento della soglia del miliardo di Euro per fine anno»; anche perché le rilevazioni di P2P Lending Italia sottostimano la reale grandezza del mercato italiano, in quanto le analisi riguardano unicamente una parte dei portali esistenti in Italia (come si vedrà in seguito).
Indubbiamente, si tratta di ottimi risultati - soprattutto in termini di volumi di prestiti erogati, che però (almeno con questi unici dati disponibili) iniziano ad evidenziare alcune difficoltà strutturali del crowdfunding debt-based; in particolare:
- Il settore dei prestiti business resta stabile, ma - ancora - non decolla;
- Il comparto del credito ai privati inizia a risentire l'assenza di grandi player istituzionali ed anche l'invoice trading potrebbe avere tassi di crescita maggiori con una più massiccia partecipazione di questi operatori.
Insomma, nonostante il superamento dell'importo complessivo erogato stia per superare o abbia di già oltrepassato la soglia del miliardo di Euro; alcuni fattori strutturali potrebbero indurre a ritenere che lo sviluppo del settore (per ora) vada
'bene, ma non benissimo'.
Di seguito l'analisi dei singoli comparti.
Nei prestiti tramite social lending per le aziende, nel 2018Q3,
si sono registrati crediti complessivi per 12,6 milioni di Euro -
anche se tale importo riguarda unicamente i portali BorsadelCredito.it e
Lendix e non include, invece,
Prestacap e
The Social Lender. A differenza dell'intero settore in cui la crescita è stata piuttosto forte, il trend trimestrale dei prestiti
peer-to-business ha evidenziato un lieve
rallentamento del 2,8%, rispetto al 2018Q2 -
anche se in confronto al 2017Q3 l'incremento complessivo è stato del 164%.
Nel complesso i valori sono rimasti relativamente stabili con 54 prestiti alle imprese, aventi un ticket medio di circa € 233.019; valore - quest'ultimo - in crescita del +4,4% in confronto ai tre mesi precedenti.
In generale,
nonostante due ultimi trimestri un po' al di sotto delle aspettative, P2PLI ritiene che le
potenzialità di lungo termine restino
notevoli e gli investimenti dei fondi specializzati in questo settore, previsti dalla
normativa, attraverso lo strumento dei
PIR (
Piani Individuali di Risparmio), potrebbero contribuire al definitiva ascesa dei prestiti tramite
crowdfunding per le società.
Per quanto riguarda i prestiti ai privati (ossia alle
persone fisiche), nel 2018Q3
sono stati erogati 25,3 milioni di Euro -
sebbene siano considerate solo quattro (
Prestiamoci,
Smartika,
Soisy e
Younited Credit)
delle sei/sette piattaforme effettivamente attive in Italia (all'appello mancano, infatti, i dati di
BLender e
MotusQuo, oltreché di
Bondora). Si tratta di un
ennesimo record trimestrale, che mette in luce una
crescita del settore pari al +1,4% rispetto al 2018Q2 e perfino del +60,5% in confronto allo stesso trimestre del 2017.
In generale sono stati erogati 2.926 prestiti ai privati, con una media di € 8.641 per ogni persona: valore - quest'ultimo - in aumento del +2,1% se comparato con il 2018Q2.
In merito ai
buoni risultati di questo comparto, P2P Lending Italia continua ad essere dell'idea che «gli effetti positivi della
ritenuta secca del 26% e l'enorme sforzo comunicativo/educativo delle
piattaforme» possano solamente continuare ad aumentare l'interesse verso questo segmento, dove - però - «
pesa l'assenza di un primo esempio di partecipazione da parte di investitori istituzionali».
Infine, nel segmento dell'
invoice trading, sono state anticipate fatture online per 142,1 milioni di Euro:
con un tasso di sviluppo del +6,9% rispetto al trimestre precedente è del +84,7% in confronto a 2017Q2. Si tratta di
ottimi risultati, ma meno eclatanti dei dati registrati ad aprile, maggio e giugno 2018. Come per il social lending, anche in questo settore i dati rilevati da P2PLI riguardano unicamente una parte degli operatori del attivi in Italia. Si tratta di
CashMe,
Fifty,
Workinvoice con la recente inclusione anche di
Credimi, mentre sono tralasciati
CashInvoice e
CrowdCity.
In ogni caso, P2P Lending Italia ribadisce che, «come testimoniano i numeri, le tre principali
piattaforme viaggiano ormai
al ritmo di decine di milioni di intermediato a trimestre, consentendo la partecipazione di un numero crescente di investitori istituzionali». Non è, dunque, improbabile «un
ulteriore crescita di volumi e di partecipanti a questo segmento nei prossimi mesi», con il contesutale
verificarsi di operazioni di fusioni ed acquisizioni (M&A),
che potrebbero - così -
comportare l'ingresso di «
player tradizionali che ormai sembrano aver compreso le potenzialità dell'
invoice financing intermediato da
piattaforme digitali».