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Il modello diffuso, nel social lending, «prevede un ruolo attivo della piattaforma sia nel selezionare le richieste di credito fra tutte quelle pervenute, sia nel decidere l'allocazione del capitale investito»(Figura 12).
Nella pratica il gestore del portale - a differenza del modello diretto - provvede in un primo momento a raccogliere capitali dagli investitori e, in una fase successiva, eroga prestiti ai richiedenti. In tale modello3 il processo di business parte, quindi, dai finanziatori che mettono a disposizione della piattaforma di social lending una determinata somma, indicando il rapporto rischio-rendimento desiderato e, dunque, il tasso di interesse atteso ed il relativo rischio. Sulla base di queste caratteristiche il denaro viene allocato direttamente dal gestore del protale all'interno di progetti ritenuti meritevoli4. L'investitore potrà accedere alle informazioni complete del soggetto finanziato solo dopo l'effettiva erogazione del prestito.
Nell'ottica di ridurre il rischio complessivo dell'operazione l'importo del singolo investitore viene frazionato in più investimenti e, pertanto, ogni prenditore di fondi otterrà denaro da parte di più finanziatori.
Per quanto riguarda la selezione dei progetti meritevoli, la procedura5 si compone di due fasi, indipendentemente dal fatto che si tratti di portali business-oriented (rivolti alle aziende) o consumer-oriented (per i privati). Il primo step consiste nell'analisi da parte del gestore del portale di social lending delle richieste di prestito pervenute sulla base di criteri standard. Nella seconda fase, invece, oltre alla consultazione delle banche dati delle centrali rischi e di altri provider (come Cerved, Agenzia delle Entrate, IVASSe così via), il gestore del portale provvede allo studio dei big data relativamente «ai pagamenti passati, alle movimentazioni delle carte di credito e ad ogni altro elemento ritenuto utile per prevedere la solvibilità»7. Non è neppure insolita la raccolta di informazioni dai social network. Alla fine di questo processo viene formulata una proposta ai richiedenti «rispetto al tasso di interesse previsto (TAN, tasso annuo nominale, e TAEG, tasso annuo effettivo globale), che comprende la remunerazione netta per il prestatore, più un margine per la piattaforma e un secondo eventuale margine che va a finanziare un eventuale fondo di sicurezza a tutela dei crediti non rimborsat8. Nel caso tale offerta venga accettata il prestito viene ergoato in poco tempo, dal momento che il portale dispone già del denaro raccolto dagli investitori9.
Giova, infine, ricordare che, salvo diversa indicazione, in genere, i rimborsi della quota capitale del prestito e quelli della quota interessi che vengono pagati dai soggetti finanziati vengono automaticamente reinvestiti.

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1. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, cit., p. 39. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato nella pagina in cui si disaminano i dati del crowdfunding aggiornati al 2017.
2. La Figura 1 è stata proposta a fini divulgativi e unicamente per consentire una migliore comprensione degli argomenti trattati. L'immagine originale è si trova in POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, p. 39. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato nella pagina in cui si disaminano i dati del crowdfunding aggiornati al 2017.
3. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 39 ss.. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato nella pagina in cui si disaminano i dati del crowdfunding aggiornati al 2017.
4. Il prestatore, sulla base del profilo di rischio scelto, potrebbe - in alcuni casi - incidere maggiormente nell'allocazione dei suoi fondi.
5. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, pp. 39 ss.. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato nella pagina in cui si disaminano i dati del crowdfunding aggiornati al 2017.
6. L'IVASS è l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.
7. La citazione si riferisce a POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, cit., p. 40. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato nella pagina in cui si disaminano i dati del crowdfunding aggiornati al 2017.
8. POLITECNICO DI MILANO, 2° Report italiano sul CrowdInvesting, Politecnico di Milano - School of Management, 2017, cit., p. 40. Si tratta di un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato nella pagina in cui si disaminano i dati del crowdfunding aggiornati al 2017.
9. Si ribadisce che in tale modello il gestore del portale provvede prima a raccogliere il denaro dagli investitori e poi lo eroga ai richiedenti.






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